Natale, musica e poesia tra i cieli

Sarà un Natale strano, diverso, senza enormi tavolate, scambio dei regali, viaggi. Ma ci sono cose che restano e tra queste ci sono le luminarie che scaldano l’atmosfera e rimandano a messaggi, a emozioni. La parola che si fa poesia, endecasillabo e strofa musicale, e illumina la notte quasi a voler accendere nuove speranze in un momento così difficile per tutti. Un po’ in tutta Italia abbelliscono le strade e le piazze del centro cittadino.

Bologna

In Emilia Romagna è il Natale della poesia e della musica in cielo, ad iniziare da Bologna, la città dove vivo. Passeggiando in via D’Azeglio si ritrova la magia di Lucio Dalla con il suo capolavoro Futura. Il cantautore bolognese manca da quasi 9 anni, eppure sembra che sia stato scritto oggi il messaggio della canzone (1980) che sovrasta le vetrine dello shopping. E viene quasi spontaneo intonare quel ritornello: “Chissà chissà domani, su cosa metteremo le mani, se si potrà contare ancora le onde del mare”. Impossibile resistere e non afferrare il cellulare per catturare la magia di questo segnale per i prossimi mesi. La novità quest’anno è l’artista Pablo Echaurren che ha disegnato il titolo e le immagini dell’installazione. Ma non sono le uniche luminarie del capoluogo emiliano. In via Petroni campeggiano le parole del maestro Ezio Bosso: “la musica ci insegna la cosa più importante che esista: ascoltare”. Bosso passeggiava spesso in questa via per raggiungere il teatro Comunale.

Scandiano
Rimini

A Ravenna spicca “La luce delle parole” con sedici endecasillabi di Dante Alighieri, che nel 2021 sarà protagonista a 700 anni dalla morte. “Amor che né la mente mi ragiona” ricorda il Sommo Poeta ai passanti che attraversano il centro storico. E in un istante si percepisce il messaggio: ecco è l’amore, che parla nella mia mente, proprio come dice questo verso dedicato a Beatrice e che s’intravede in tutta la sua luce fra i palazzi storici nel cuore della città. Le parole illuminano sei vie: Gordini, Diaz, Corrado Ricci, Mazzini, IV Novembre e Cavour. E vale la pena soffermarsi qualche momento per ascoltare la lettura integrale del canto, grazie a un codice QR.

Spostandosi a Rimini, sono Vasco Rossi e Tonino Guerra che insegnano a sognare. Se hai bisogno e non mi trovi, cercami in un sogno”, è la poetica strofa di Vasco in Corso Cavour. Tonino Guerra ci ricorda quali sono i valori più i preziosi: “L’amicizia è una farfalla che si ferma sulla spalla”. Tutto il territorio, da Torre Pedrera a Miramare sfavillerà con le installazioni del progetto Luxmas. Ci si muove con il naso all’insù fra angeli giganti, farfalle luminose alte sette metri, alberi natalizi come opere d’arte, spettacoli web non stop e persino 208 boe luminose che galleggiano sull’acqua davanti al Ponte di Tiberio.

Santarcangelo di Romagna

A Imola, invece, sono protagoniste le frasi di Ayrton Senna, scelte dalla sua famiglia. Sono stati Viviane e Bruno Senna, sorella e nipote di Ayrton, a selezionare direttamente dal Brasile, insieme al Comune di Imola, le frasi da trasformare in scritte luminose. Oggi brillano in centro sulla via Emilia e rendono una semplice passeggiata emozionante. Le frasi sono: “I ricchi non possono vivere su un’isola circondata da un oceano di povertà. Noi respiriamo tutti la stessa aria, bisogna dare a tutti una possibilità”. E: “Se una persona non ha più sogni non ha più alcuna ragione per vivere. Sognare è necessario”.

Imola

E nel resto d’Italia?

A Trento le luci riportano alcune frasi famose delle canzoni popolari locali, scritte, attraverso l’impiego dei tubi a led, in dialetto trentino. A Grosseto, in corso Carducci, sono riportati i versi della canzone popolare ‘O mite terra’ che raccontano di una Maremma indomita, pronta a rinascere in tutta la sua forza e bellezza durante la primavera.”

Roma si fa notare per le luminarie di via del Corso che rappresentano un cielo stellato di circa 1.500 metri di lunghezza su cui compaiono scritte luminose con frasi, versi e citazioni celebri che raccontano Roma attraverso la voce dei suoi poeti e del suo popolo. Da Orazio a Goffredo Mameli, da Ennio Morricone a Federico Fellini, passando per i rappresentanti della più autentica romanità come Antonello Venditti, Nino Manfredi, Alberto Sordi e Gigi Proietti. 

 

 

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