Le isole da “vivere” con le amiche

Le isole da "vivere" con le amiche

«C’è un’Isola-che-non-cè per ogni bambino, e sono tutte differenti». Lo diceva Peter Pan. E c’è anche un’isola per ogni donna che sogna una vacanza diversa. Ecco a voi Le isole da “vivere” con le amiche. Spiagge, natura selvaggia, mare cristallino e un pizzico di storia. Noi di amichesiparte vi diamo qualche dritta e se non bastasse, ricordatevi di sfogliare la guida “Il giro del mondo in 80 isole” della mia cara amica (nonché ideatrice del blog) Lucrezia Argentiero (iteredizioni.it). Troverete di certo la vostra isola del cuore. 

LA FARFALLA FAVIGNANA

Vista dall’alto, Favignana, sembra una grande farfalla che si posa sull’azzurro del Mediterraneo e affascina per i suoi profumi e colori. È la maggiore delle isole Egadi e qui il protagonista assoluto, oltre al mare, è il tonno. Basta attraccare al porto per avere dinnanzi lo scenario disegnato dagli antichi caseggiati della tonnara. Da vedere anche La Casa del tonno (via Roma 12) per procurarsi il migliore souvenir dell’isola.

C’è solo l’imbarazzo della scelta per quale tipo di costa scegliere per abbandonarsi al sole: se rosa e sabbiosa come a Cala Azzurra, bianca al Lido Burrone; alta e rocciosa come Cala Rossa, dove il mare vira di un intenso color turchese e crea un bel contrasto con le bianche pareti di tufo circostanti. Per rinfrescarsi dalla calura estiva, ci si ferma al Bar Due Colonne (piazza Madrice 76) per uno spuntino con tonno in agrodolce o una granita al gelso, mentre la sera, dopo un’intensa giornata di mare, ci si rifocilla con un buon piatto di pasta ai ricci di mare da El Pescador.

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PROCIDA, L’ISOLA DE IL POSTINO

Non è mondana come le sue sorelle Ischia e Capri, ma è proprio la sua genuinità a rendere unica Procida. Quando ci si avvicina all’isola, si rimane incantati dalla natura selvaggia e dalle tonalità pastello delle case dei pescatori che si affacciano sulla baia della Chiaia. Qui la spiaggia si perde nella marina del borgo della Corricella, caratterizzato dalle serpentine di gradini. Un angolo di bellezza che non è sfuggito ai registi che l’hanno scelto per ambientarvi “Il postino” di Massimo Troisi.

Nella parte più alta dell’isola, nel cuore di Terra Murata, l’antico castello sembra sospeso sul mare. Da qui la vista è spettacolare, spazia su tutto il golfo di Napoli.

Oltre i portoni dei palazzi di Procida si nascondono orti e giardini da scoprire. Per vederne uno ci si ferma a La Pergola: si cena sotto gli alberi di agrumi e si assaggiano piatti preparati con i prodotti dell’orto. Da non perdere anche una sosta al Bar del Cavaliere, in via Roma (la strada del porto) per provare la lingua di bue, dolce di pasta sfoglia e crema. Infine, si soggiorna al nuovo design hotel La Suite. Al piano terra, Le Cafè è un risto-bar, per l’aperitivo, un cocktail, un light lunch, come la celebre insalata di limoni.

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PANTELLERIA, LA FIGLIA DEL VENTO

Quando il cielo è limpido, si riesce a vedere persino l’Africa all’orizzonte. E africani sono i nomi dei luoghi di Pantelleria, “Figlia del vento”, in arabo, così come le case, i dammusi. Sono il simbolo dell’isola, intonacati di bianco con il tetto a cupola, buen retiro di numerosi vip. Tenuta Borgia affitta i suoi dammusi di charme anche per un week end.

Su quest’isola vulcanica, ci sono calette di sabbia nera affacciate sull’acqua verde smeraldo o blu cobalto, da conquistare con una barca o scendendo lungo sentieri impervi in mezzo alla macchia mediterranea. Prima conviene fare scorta di pizza al taglio e focaccia da portarsi sugli scogli. Un buon indirizzo è il panificio di Pinuzzu u’ palermitano (Borgo Italia 21). I più pigri possono raggiungere Bue marino, e prendere il sole sulle balate, gli scogli piatti, o la Cala di Kattibuale (Campobello). Cala Levante è una delle baie più belle, dominata dalla sagoma dell’elefante. Per il benessere fai da te, c’è lo Specchio di Venere, un laghetto dai colori tropicali e circondato da fichi d’india e capperi, famoso fin dall’antichità per le acque sulfuree e i fanghi. Il rito dell’happy hour si consuma al Bar Goloso (Borgo Italia 39). 

VENTOTENE, RITMO SLOW

La vacanza a Ventotene, gioiello dell’arcipelago pontino e un tempo isola di confino politico, è nel segno dei ritmi slow. Si passeggia nelle campagne vista mare, fra orti, frutteti, campi di lenticchie o le stradine a zigzag, sempre poco affollate.

L’isola è un residuo di un antico vulcano preistorico. Scavata nella roccia vulcanica c’è il “Porticciolo Romano”. Scogli a picco sul mare, come Parata Grande o Calabattaglia. Per la spiaggia nera, si va a Cala Nave. Poco distante ci sono le Fontanelle, caratterizzate dall’andamento ondulatorio della roccia. E dopo la tappa d’obbligo è da Mast’Aniello, ristorante con pergolato e tavoli che guardano il mare per gustare grigliate con il pescato del giorno. Chi ama isolarsi e prendere il sole lontano da tutti, raggiunga Punta Eolo, a nord dell’isola con scogli piatti. 

ELBA, L’OASI VERDE DEL MEDITERRANEO

La leggenda vuole che l’Arcipelago Toscano abbia avuto origine da un monile sfilatosi dal collo di Venere, dea della bellezza e dell’amore, caduto nelle acque del Tirreno. La prima cosa che attirerà la vostra attenzione una volta salpata qui sarà il profumo. Nell’aria si sprigiona un odore di pini e ulivi, misto a macchia mediterranea. Non a caso è chiamata l’oasi verde del Mediterraneo. Passo dopo passo rimarrete stupite dalla varietà del paesaggio. Dinnanzi agli occhi si apriranno squarci di panorama a volte quasi lunari, fatti di terra rossa completamente arsa dal sole.

Anche il mare catturerà i vostri sensi. Come non potrebbe con i suoi 147 chilometri di coste? Pensate che ci sono spiagge per tutti i gusti, dalla spiaggia di Cavoli a Campo nell’Elba, fino alla baia di Vetrangoli, detta anche Punta Rossa. Non va dimenticato che l’Isola d’Elba vanta uno straordinario patrimonio culturale e storico, grazie al lascito di Napoleone Bonaparte, che sbarcò sull’isola come Imperatore nel 1814 e vi restò per 299 giorni. Visitate il museo della Misericordia dove, oltre ai ricordi del suo soggiorno all’Elba, sono conservati la maschera funebre in bronzo ed il calco di una sua mano. Per una sosta golosa, il ristorante dell’Hotel Hermitage affacciato sulla baia de La Biodola. Al ristorante Hermitage, la Ghiotta e al Fuoco di Bosco, ma anche nel nuovo ristorante La Sabbiola, guidato dallo chef Enrico Nanchioli, la cucina gourmet è preparata con ingredienti del territorio. 

 

 

 

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