A Santiago di Compostela…in cammino, ma non solo
Santiago (Spagna)…in cammino
di Isa Grassano
Se avete gambe forti, un buon allenamento e volete regalarvi un’emozione forte, il Cammino di Santiago è quello che fa per voi. Un’esperienza da provare perché chilometro dopo chilometro (in totale sono 800 chilometri ma si possono fare anche solo gli ultimi 100), zaino in spalla e seguendo le frecce gialle che indicano la direzione, svaniscono le differenze di età, di provenienza e di lingua. Sia che decidiate di partire da sole, sia con un gruppo di altre donne, non avrete difficoltà ad incontrare altra gente e a far nascere nuove amicizie. Di giorno si “pedala” un bel po’, magari anche in solitaria o senza orologio per ri-imparare a godere di un andamento lento, che segue solo il ritmo dei pensieri. Alla sera ci si ritrova negli albergues (ovvero ostelli) con persone che arrivano tutto il mondo. Si cucina un piatto di pasta tra le risate e i racconti della propria vita, e ci si apre a nuovi incontri. La cosa più affascinante è cogliere la straordinarietà nella quotidianità, godere di un sorriso. Alla fine del percorso, ecco la monumentale cattedrale in piazzale Obradoiro, il “traguardo” tanto ambito. Arrivare lì è la vera festa: sorride, chi piange di gioia, chi si abbraccia. Poi entrate in chiesa, ad “accogliervi” c’è san Giacomo, uno dei dodici apostoli di Cristo che la tradizione vuole si abbracci da dietro, dalle spalle. Un rito al quale non potrete sottrarvi.
Un viaggio a Santiago, però, non mancherà di sedurvi anche con strumenti molto più terreni. Il cuore della città pulsa tra le viuzze del centro storico, rua do Franco e A Raiña, che brulicano di locali – alcuni offrono un assaggio della torta di Santiago o delle “pietre”, cioccolatini con le mandorle – dove fare una originale Parigi-Dakar, partendo da un primo ritrovo all’inizio della Rua do Franco, che appunto si chiama “Parigi”, per arrivare all’ultimo che prende il nome di “Dakar”. Curioso anche il mercato de Abastos, in cui potrete trovare ogni delizia alimentare, tra cui il “queso de tetille” (formaggio di latte vaccino) da una particolare forma conica, oppure un’ “empanada”, una sfogliata ripiena. Per l’aperitivo scegliete “O Gato Negro”, in rua Raina. Pochi tavoli e bisogna fare la fila, ma ne vale la pena.
Infine, riprendete il cammino e spingetevi fino a Finisterre che porta alla fine del mondo conosciuto, contemplando la “Costa da Morte” con le sue bellissime spiagge, come quella di Carnota, paese conosciuto anche per il più grande hórreo della zona, un manufatto di pietra, sospeso su pilastri ed utilizzato per conservare i cerali. Arriverete così al Faro di Finisterre, dove il cippo con la scritta “O km”, indica che il Cammino di Santiago finisce qui. Di fronte solo l’Oceano.
Info:
Cammino di Santiago:
www.camminideuropageie.com
Basta sentirmi parlare per intuire il mio attaccamento alla Basilicata. Nonostante viva a Bologna da tanti anni e ami questa città, ho mantenuto una visione Sudcentrica della vita. Giornalista professionista, tutor al master in giornalismo, scrittrice e soprattutto “ragazza” piena di energia. Ho una valigia sempre pronta, anche se a ogni viaggio dimentico qualcosa. Vivrei in estate tutto l’anno e sogno una casa vista mare. Scrivo libri di curiosità (Book Sun Lover) e romanzi (“Un giorno sì un altro no”, “Come un fiore sul quaderno”). Leggo tanto, sorrido ancora di più.