Canarie Gomera per dire sì

Canarie Gomera per dire sì

Sognate il giorno del sì? In viaggio a Gomera per bere alla fonte fatata*

 di Isa Grassano

“Fortuna fortunella, quanto sei bella! Datti da fare e sbrigati a realizzare il mio volere perché il mio potere rischia di scadere”. Pronte a ripetere, come un mantra, questa frasetta? Potrebbe funzionare se scegliete l’isola di Gomera, una delle isole delle Canarie, tra le più selvagge e meno note. Piccola, segreta e nascosta, ma per fascino e bellezze naturali non ha nulla da invidiare alle sue sei sorelle. Anzi, pare che nell’aria abbia qualcosa di magico. Vi è persino la possibilità di bere a una fonte fatata. Basta raggiungere El Balaidero, il posto dove, si dice, le streghe si riunivano per ballare. Immersi tra la vegetazione vi è una fonte, Los Chorros De Epina, consette cannelle: se sognate le nozze, ricordatevi di bere solo dai numeri pari, iniziando rigorosamente da sinistra, così secondo la tradizione, vi sposerete entro l’anno. Questa atmosfera incantata aleggia ovunque in tutta l’isola.

Canarie Gomera

Canarie Gomera

La chiamano anche Colombina, perché Cristoforo Colombo ci si fermò per fare provvista d’acqua, prima di partire alla scoperta dell’Indie, anche se gli abitanti amano affermare che l’esploratore genovese vi soggiornò, in realtà, per rivedere la sua amante, l’affascinante Beatrice di Bobadilla, vedova di Hernán Peraza, crudele governatore che morì in un agguato. Un pizzico di romanticismo che si aggiunge a un’altra antica leggenda: quella di Gara e Jonay, due giovani innamorati, che sull’isola sono famosi come Romeo e Giulietta in Italia. Un amore contrastato dalle famiglie ma che vince su tutto. Si racconta che dopo giorni di fuga, i due ragazzi raggiunsero il punto più alto dell’isola e, stretti in un abbraccio, si trafissero con un ramoscello di cedro molto affilato. In loro onore, quel monte è stato chiamato Alto de Garajonay (l’unione dei nomi dei due giovani e alto per l’altezza). Oggi è l’attrattiva principale del parco nazionale omonino. Da quassù il panorama si allarga intorno come un gran teatro: davanti il telo dipinto del monte Teide – situato sull’isola di Tenerife, il picco più elevato di Spagna – bianco argento sull’azzurro intenso dell’oceano. Dietro il primo piano di cime boscose e i tramonti che sembrano non finire mai.

Canarie Gomera

Canarie Gomera

Se amate la natura aspra e selvaggia, questo è il posto per voi: la sua bellezza è proprio nel fascino bucolico. È il regno della tranquillità, dei ritmi rilassati e del silenzio. Tutto intorno, forme fantasiose come la Fortaleza, una montagna piana che fa da corona al paese di Vallehermoso e che sembra una grande torta ripiena di panna, o il picco di Roque de Agando che ricorda la faccia di un gorilla. La strada, che assomiglia a un serpente, si attorciglia intorno alle verdi oasi di banani e di palme. In lontananza, luccicano le increspature del mare. Solitarie le spiagge, la Playa y la Calera, Gran Rey e El Inglés, – quest’ultima ideale se amate prendere il sole senza veli, in tutta libertà.

Terra e mare in equilibrio perfetto, un clima mite in ogni periodo dell’anno. Stare qui annulla il concetto di spazio e di tempo, così lontano dal caos, tanto che poi non sarà facile allontanarsi senza nostalgia.

Si gira tra i minuscoli paesi, Alajerò, Hermigua e Agulo, con le casette in pietra antica, senza la frenesia quotidiana. Tra queste strade, ogni tanto può capitare di avvertire un suono strano: è il “silbo”, un fischio creato con l’interposizione delle dita sulla bocca, fatto per essere sentito anche a distanze di circa 3000 metri. Una consuetudine del passato, quando gli abitanti, per superare le enormi distanze tra le pendici delle valli, idearono questo sistema per tenersi in contatto da una montagna all’altra. Si basa su una sequenza di tonalità gravi e acute, tenute più o meno a lungo dal fischiatore, che permette di esprimere ogni tipo di pensiero. Certo ci vuole un po’ di orecchio e di allenamento per capire le parole, ma il risultato è sorprendente.

Canarie Gomera

Canarie Gomera

Infine, vale la pena di raggiungere via mare il nord dell’isola, verso Vallehermoso, per ammirare Los Organos, una sensazionale scogliera, generata dai sedimenti della lava. Il suo nome? Deriva dalla forma di tubi paralleli che tanto ricordano le canne di un organo, mentre la musica è data dalle onde che si infrangono sulla roccia.

Info:

Ente turistico Spagna: www.spain.info

* da In Viaggio Con Le Amiche (Newton Compton)

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