Un weekend a Savigliano: tra essenze, memorie e bellezze

Weekend a Savigliano: cosa vedere e cosa fare di interessante

Nelle Terre dei Savoia, dove il tempo rallenta e ogni passo ha il profumo delle cose fatte con cura. Cosa fare e vedere in un fine settimana tra amiche

Ci sono luoghi che si scoprono con la punta del naso, altri con la pancia, altri ancora con il cuore. Savigliano, nel cuore delle Terre dei Savoia (www.leterredeisavoia.it) e a una mezz’ora da Cuneo, si lascia attraversare con tutti i sensi. Una cittadina che non corre, ma accompagna. Dove ogni passo ha il profumo delle cose fatte bene. Dove la bellezza non si mostra, ma si svela e il tempo ha un altro ritmo: rallenta.

Weekend a Savigliano: cosa vedere e cosa fare di interessante

Il centro è un invito al respiro. Durante il nostro weekend a Savigliano, la scoperta della cittadina inizia dalla medievale Piazza Santa Rosa, elegante, ordinata, con la Torre Civica che svetta come una sentinella gentile e i suoi portici che sembrano lunghi abbracci. Prende il nome da Santorre di Santa Rosa, nobile patriota e rivoluzionario del Risorgimento, promotore dei moti del 1821 in Piemonte, del quale quest’anno, ricorre il bicentenario dalla morte. Qui, come in una scenografia discreta, si affacciano botteghe storiche, caffè e locali (tra cui la pasticceria Scaraffia dove assaggiare gli Arimondini, dal nome del generale saviglianese Arimondi, dolcetti al cocco, al maraschino e al cioccolato).

Uno scorcio di Savigliano (Foto di Isa Grassano)

Il Teatro Milanollo

A pochi passi si apre un piccolo teatro che ha la grazia di una scatola musicale: il Teatro Milanollo (visitabile su prenotazione con la Culture Card: piemontedalvivo.it), dedicato alle violiniste Teresa e Maria Milanollo. Un gioiello neoclassico – inaugurato nel 1836 con l’opera “L’Esule di Roma” di Gaetano Donizetti e costruito dove un tempo sorgeva un ospedale – conserva affreschi, stucchi, logge, un sipario, raffigurante Apollo e le nove Muse ispiratrici sul Monte Parnaso (1835) e una grazia d’altri tempi. Lì dove una volta si curava il corpo, oggi si curano lo spirito e la bellezza dell’anima.

L’interno del teatro Milanollo (foto di Isa Grassano)

L’Associazione Aria

E proprio di bellezza si è parlato – con profondità e ironia – durante la serata “L’Incanto dell’Imperfetto”, organizzata dall’associazione culturale Aria, che ha portato a teatro Diego Dalla Palma, costumista, scenografo, make-up artist, imprenditore, scrittore e attore. Un evento sentito, che ho avuto il piacere e l’onore di introdurre e moderare, in cui si è parlato di imperfezioni, identità, coraggio. Della bellezza che abita le crepe, che non ha bisogno di fotoritocchi, ma di verità.

L’Associazione Aria, nata dall’entusiasmo e dalla visione di sei amici – Vittorio Manghisi, Simone Pittavino, Massimo Rosa, Guido Mina, Luca Paschetta e Ilaria Manghisi, unica donna ma portavoce instancabile – si propone di diffondere cultura, arte e meraviglia. E lo fa con l’energia dei sogni concreti. E i prossimi eventi sono già in cantiere. Seguite la pagina Instagram: @aria.savigliano per tutti gli aggiornamenti.

I fondatori dell’Associazione Aria con Isa Grassano durante la serata “L’Incontro dell’Imperfetto”

MÚSES – Accademia Europea delle Essenze

Camminando lungo via Sant’Andrea, si arriva poi a Palazzo Taffini d’Acceglio, residenza nobiliare secentesca con cortili, scaloni, sale sontuose affrescate da maestri come Molineri e Boetti. Il luogo dove respirare il profumo della storia, grazie al MÚSES – Accademia Europea delle Essenze (www.accademiaessenze.it). È qui che si compie un viaggio tra alambicchi, giardini officinali e aromi che sussurrano ricordi.

Gli affreschi della Sala degli Dei, voluti da Cristina Maria di Borbone-Francia – giovanissima sposa di Vittorio Amedeo I, divenuta Duchessa di Savoia e musa raffinata che fece della natura un linguaggio di corte – sono opera di artisti della Scuola Pittorica Saviglianese. Sono un inno alla natura e ai fiori, ispirati a un celebre trattato di giardinaggio dell’epoca.

Una delle sale dell’Accademia delle essenze (foto di Isa Grassano)

Il percorso olfattivo culmina nell’Olfactorium, una coreografia di flaconi in vetro di Murano che custodiscono le essenze come reliquie preziose. C’è l’arancio dolce, che calma e rassicura. C’è la storia di Zoe Porphyrogenita, imperatrice che usava i profumi per avvicinarsi al divino. E c’è, sopra tutto, la sensazione che annusare sia un modo per ricordare. Nell’Atelier del Profumiere, guidate da esperte, si possono seguire laboratori per scoprire i segreti dell’arte profumiera e delle essenze, comporre la propria fragranza personalizzata, scegliendo tra note di testa, cuore e fondo come se si stesse scrivendo una poesia invisibile sulla pelle. Ricordandoci sempre che un profumo può favorire il buonumore.

Pantheon dei Benefattori

Savigliano è anche concretezza, fatica e talento. Ne è esempio il CNOS-FAP, l’Istituto di Formazione Professionale Salesiana dove i ragazzi imparano un mestiere, tra grembiuli annodati con orgoglio e sorrisi veri. Il loro Pantheon dei Benefattori (visitabile su richiesta o durante le giornate promosse dal Fai) – nel quale sono custoditi i ritratti di coloro che hanno sostenuto e reso possibile questo progetto – è un omaggio silenzioso ma potente a chi ha creduto nel valore del dono, nel tramandare il sapere, nel preservare un patrimonio storico, artistico e culturale di grande valore.

Da vedere

Se amate l’arte, la tappa alla Gipsoteca Davide Calandra è una carezza delicata. Nella chiesa dell’antico convento di San Francesco sono esposti modelli in gesso che raccontano un tempo in cui ogni scultura era un pensiero prima di diventare marmo. Colpisce il modello lungo tredici metri e alto tre utilizzato per la realizzazione del monumentale pannello bronzeo che orna l’aula parlamentare di Montecitorio a Roma.

E se volete sentirvi un po’ bambine, il Museo Ferroviario Piemontese è un viaggio nella meraviglia. Carrozze storiche, locomotive d’epoca, binari che sembrano portare lontano anche da fermi. (www.museoferroviariopiemontese.it).

Il Castello della Manta

Infine, se tutto questo non bastasse, a una ventina di chilometri si trova il Castello della Manta. Le Alpi Cozie, dominate dal profilo del Monviso, sembrano quasi abbracciare il castello, che sorge sull’alto di un ripido colle, le cui mura dialogano a 360 gradi con tutta la valle del Marchesato di Saluzzo, in Piemonte. Nel 1416 il marchese Tommaso III di Saluzzo, morendo, lasciò il maniero al figlio illegittimo Valerano. Questi commissionò un ciclo di affreschi del periodo tardo gotico di soggetto profano che rappresentano uno dei più importanti documenti pittorici della cultura tardogotica italiana. All’interno, le figure regalano l’illusione di volersi staccare dalle pareti tanto paiono vere. Colpisce la “Fontana di Giovinezza”, sormontata dal dio Amore, ispirata a un romanzo cavalleresco, il “Roman de Fauvel”, grazie alla quale si realizzava, immergendosi, l’antico sogno umano dell’eterna giovinezza.

Per saperne di più

Le Terre dei Savoia: www.leterredeisavoia.it

I consigli di Amichesiparte!?

Dove dormire

Sweet Home
Una casa coccola, a soli 300 metri dal centro. Arredata con gusto e attenzione, con un living curato nei minimi dettagli e una camera da letto che sa di intimità e tepore. Ideale per chi cerca una base romantica, rilassata, vera. Tel. 345 7166688

Il libro degli ospiti di Sweet Home (foto di Isa Grassano)

Dove mangiare

Ristorante Taverna del Teatro
Un angolo di charme a pochi passi dal Teatro Milanollo, con piatti della tradizione piemontese serviti in un ambiente accogliente e curato. Da provare le acciughe al verde e pan brioche e la cheesecake piemontese, pasta di meliga, zabaione. Info: www.tavernadelteatro.com

Shopping, golosità & bellezza

Oreficeria Paschetta (via Vittorio Alfieri). Da più di cinquant’anni propone gioielli da personalizzare, orologi preziosi, penne da collezione. Un’arte di famiglia, fatta di dettagli, dove l’eleganza prende forma.

Panetteria Tavella (piazza Cesare Battisti). Il luogo dove assaggiare i Chiopìnin, biscotti secchi a base di farina di grano e di grano turco, e le frolle al profumo di cannella che accompagnavano il rito della merenda nelle dimore signorili.

Effige Hair Salon (via San Pietro, 31). Un tempio dell’hair beauty – tra i migliori d’Italia secondo le top ten nazionali – dove sentirsi ascoltate e coccolate, tra libri e comode sedute e sentirsi per qualche ora un po’ diva o nobildonna. Il salone mantiene visibili anche affreschi originali.

La sala di attesa di Effige Hair Salon (foto di Isa Grassano)

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