A Roma il terzo Constructive Day tra giornalismo, idee e un brindisi al domani

A Palazzo Valentini, il 9 maggio 2025, si è tenuto il terzo incontro del Constructive Network, con la nascita dell’Associazione, interventi ispiratori e la voglia di costruire un giornalismo che guarda avanti
Costruire il futuro
E pure il terzo Constructive Day è stato ben archiviato nel cuore e nei ricordi. Una di quelle giornate che restano lì, impigliate tra centinaia di fotografie, video, appunti e quella sensazione di aver messo un altro mattone nella costruzione di un giornalismo che guarda avanti.
Ci siamo ritrovati a Roma, a Palazzo Valentini, con l’entusiasmo di chi crede ancora che raccontare bene le notizie non sia un’utopia per inguaribili romantici, ma un progetto concreto. Un incontro voluto dal Constructive Network, con il patrocinio di Città metropolitana di Roma Capitale e la collaborazione preziosa di EconomiaCircolare.com
Siamo arrivati da ogni angolo d’Italia – alcuni volti familiari, altri che hanno preso forma dopo diverse chat social – tutti con la voglia di esserci e di far sentire la propria voce, proprio come un cantiere aperto di idee e possibilità.
Una giornata speciale anche perché abbiamo annunciato la nascita dell’Associazione del Constructive Network e sono felice di essere tra le fondatrici e nel consiglio direttivo.
Il mio intervento
Tanti gli interventi e per il mio sono partita da una frase di Emily Dickinson che mi accompagna da anni: «Dì la verità, ma dilla obliqua». Un invito a cercare il modo giusto per arrivare. Obliquo come uno sguardo che non si ferma alla superficie, ma prova a vedere l’intero paesaggio attorno, per citare qualcosa a me caro nel settore del turismo, un altro di quelli che seguo. Obliquo, soprattutto, perché passa dal “di dentro”, prima di arrivare alla testa.

E poi c’è stato anche un momento letterario, una facilitazione di gruppo – ideata da Raffaele Lupoli, direttore di Economiacircolare.com – per trovare altre conclusioni a storie già scritte.

Un momento goloso di condivisione
E che dire del coffee break? È stato un viaggio tra i sapori d’Italia. I taralli di Matera scrocchianti sotto i denti con quel suono che, per me, sa di casa, i confetti di Andria che si sciolgono in bocca, focaccine golose e una torta di mele che è letteralmente andata a ruba. Perché in fondo attorno a qualcosa di buono, ci si conosce anche meglio e vengono le ispirazioni più belle…
Le amicizie
Un grazie speciale a Assunta Corbo prima artefice di tutta questa “bellissima costruzione” ❤️

Grazie agli altri e alle altre co-founder come me, alle colleghe, ai colleghi e grazie a chi c’era, a chi ci crede con noi…


E alla fine, un brindisi per il futuro, per quello che ci aspetta… Così ci siamo salutati con quel sorriso che ti resta quando ti accorgi che, nonostante tutto, il mondo può essere migliore, se lo raccontiamo meglio.