Mille vigneti baciati dal sole…e Rosa Piccante colpisce ancora

Ero euforica, Francesco mi aveva appena comunicato la destinazione per il nostro week end, da vivere insieme. Da tanto tempo desideravo visitare la Strada del Vino dell’Alto Adige, una piccola perla lunga poco più di una quarantina di chilometri. Si snoda attraverso i borghi di Salorno, Cortina all’Adige, Magrè, Cortaccia, Termeno, Caldaro e Appiano.

Una terra che vive della sapienza del vino, ma che sa offrire un paesaggio sorprendente fatto di vigneti e frutteti, oltre ai tanti borghi ricchi di cultura e al fascino dei suoi cento castelli. Le piste ciclabili pianeggianti e sicure scorrono lungo il corso dell’Adige e s’inoltrano nel fondovalle, tra distese infinite di meli e vigneti, un vero paradiso per i ciclisti. Noi eravamo interessati perlopiù alle cantine, nella zona ce ne sono davvero di notevoli. Un grande estimatore di questi luoghi fu nientemeno che Johann Wolfgang Goethe. Le mura di castel Haderburg a Salorno danno il “la” al nostro itinerario.

Mille vigneti baciati dal sole...e Rosa Piccante colpisce ancora

La nostra cabrio sfila tra i vigneti che lambiscono la strada, una sinfonia di viti che accompagna la nostra visita. Si può quasi dire, che è la strada che accarezza i vigneti e s’insinua tra i suoi filari, perfettamente disegnati dalla mano dell’uomo. Chi mi accarezza le gambe invece è Francesco, in maniera molto dolce e sensuale appoggia il palmo della sua mano e dal ginocchio risale fino all’inguine. Può essere un’azione pericolosa, fatta in macchina, cerco di farlo desistere, ma non vuole sentir ragione.

Ci fermiamo in un viottolo sterrato e ci baciamo…le nostre labbra si uniscono e le nostre mani cercano un varco nei nostri vestiti. Lo sento già eccitato, posso toccare con mano la situazione, lui per contro, si sta intrufolando nel mio nido d’amore…ormai infuocato…smettila che non si può…non è il posto giusto…ci possono vedere…finalmente accetta il mio suggerimento.

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Ci immergiamo nell’acqua che ribolle di schiuma e ce la gettiamo addosso, mi piace giocare con lui dentro la vasca…ma non mi è mai piaciuto fino in fondo fare l’amore in acqua, troppo scomodo, meglio uscire. Mi passa l’asciugamano sulla schiena, sento già i brividi che mi accarezzano la schiena e scendono giù…proprio lì…mi giro e Francesco mi attira a sé e mi bacia sulla bocca…sento la sua lingua cercare la mia, ma ancor più sento la sua erezione che preme contro il mio corpo…lo afferro con una mano e poi scendo giù con la bocca a baciarlo e a succhiarlo…lo sto facendo impazzire…è in piedi e mi accarezza i capelli…lo voglio dentro di me…lo butto sul letto e salto sopra di lui…la mia conchiglia si apre e le offre la sua perla…mentre lo possiedo strizzo forte i suoi capezzoli, emette un gemito misto di piacere e di dolore, ma mi chiede di continuare a “torturarlo”…lo accontento…sempre più forte…sono vicina all’orgasmo, quest’azione mi ha eccitato all’inverosimile, vedere il suo viso con quella smorfia mi sta provocando un piacere mai provato…starò diventando sadica…?

Troviamo una locanda che fa per noi, vista panoramica sulla distesa di vigneti e una camera arredata che sembra uscita dal libro delle fiabe. Tutto è così curato e al posto giusto, che lodiamo il buon gusto dell’arredatore. In bagno troviamo un’altra piacevole sorpresa, una vasca idromassaggio per due persone. L’occasione è troppo ghiotta, in un batter d’occhio apro i rubinetti e verso la boccetta di essenze profumate.

Non lo so, ma mi piace e molto…sto godendo…mi accascio sul suo petto in preda a un furioso orgasmo, proprio mentre sento il suo liquido unirsi al mio. E’ stato fantastico. La giornata è limpida e il cielo terso, decidiamo di far visita a una cantina. In quanto a gusti di vino li abbiamo differenti, il che non guasta. Io prediligo il Gewurztraminer, dall’inconfondibile aroma fruttato, Francesco è più propenso al Sauvignon, due vini dal carattere diverso, ma sempre due ottimi calici. La cantina si divide in due zone ben distinte, la parte vecchia e storica dell’azienda, e la parte nuova, dove sono adibiti gli uffici e le botti più tecnologiche.

La guida ci porta prima nella parte vecchia, interrata, dove gigantesche botti di legno conservano i vini più preziosi, come ci spiega, man mano che scende la capienza delle botti aumenta la qualità del vino…ed ecco spiegato il famoso proverbio. Siamo davanti alla botte del Gewurztraminer e l’“oste” ci propone un assaggio, accettiamo con piacere…un brindisi in cantina. Delizioso. Squilla il cellulare, la guida si scusa ma si deve assentare una decina di minuti, possiamo continuare da soli finchè non ritorna. Ci guardiamo negli occhi con complicità, appena esce Francesco mi bacia sulla guancia, io invece voglio la sua bocca, e non solo…non l’abbiamo mai fatto in una cantina, storica per giunta…mi appoggio con i gomiti su una botte e mi alzo la gonna…saprà resistere a una simile provocazione? Non penso proprio.

Mi afferra per i fianchi e mi fa sentire il suo stato, è brillante il ragazzo… in men che non si dica mi fa scivolare le mutandine all’altezza delle ginocchia e mi penetra da dietro. Sono ancora bagnata da prima si può dire ed entro subito in sintonia con il suo ritmo, sono inebriata dal Gewurz e da lui… lo assecondo nei suoi movimenti e… memori del poco tempo che abbiamo a disposizione, in breve riusciamo a raggiungere il piacere. Facciamo un altro brindisi mentre ritorna la guida. Si scusa di nuovo, ma a noi non poteva andare meglio. Usciamo con una buona scorta del prezioso nettare. Nel tragitto dalla locanda alla cantina avevamo notato l’insegna di un ristorantino, graziosa, annotammo per la cena. Nei dintorni vi sono dei piccoli laghi di origine glaciale in mezzo ai boschi, apprezzati soprattutto in estate per bagni ed escursioni, in questo periodo non potevamo far altro che ammirare la loro naturale bellezza.

Di sera l’insegna era ancora più bella, illuminata ad arte, ma nulla in confronto all’interno di questa romantica osteria, dove cenammo a lume di candela. Avevo indossato un tubino che mi calzava a pennello, mettendo in risalto le mie forme, vidi che anche il cameriere mi osservava di nascosto, ogni volta che mi voltavo incrociavo il suo sguardo. Penetrante.

Fossi stata in vacanza con le mie amiche sicuramente ci avrebbe provato, per la verità non so come avrei reagito, visto che era un gran bel figo. Le occhiate della guida, che non aveva mai smesso di guardarmi per tutto il giorno, mi gratificavano, erano sempre più insistenti e avvolgenti, avevo paura che Francesco se ne accorgesse. Ero in una posizione in cui se accavallavo le gambe lui poteva vedermi benissimo, ma allo stesso tempo ero nascosta allo sguardo del mio ragazzo. Decisi di provocarlo. Alzai il vestito fino alla coscia e misi una mano in mezzo alle gambe…una chiara allusione…non mi staccava gli occhi di dosso, io dovevo fingere il nulla con Francesco…e ci riuscivo benissimo. Uno scambio di occhiate e vidi che si era eccitato…e lui me lo fece notare stringendolo con la sua mano. Vedevo i suoi pantaloni rigonfi, e subito mi eccitai… avevo una voglia pazza di tornare alla locanda e continuare con Francesco a giocare…

 

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