Un’avventura erotica in tenda, sotto il cielo di Francia

avventura erotica in tenda, sotto il cielo di Francia

Alla fine decisi di accettare. Non avevo mai provato l’esperienza in tenda. Ero curiosa e ansiosa. Sarei riuscita a dormire senza problemi in una piccola canadese? Non restava che provare. Giulio passò a prendermi nella mattinata, caricammo fino all’inverosimile il suo pick-up e ci dirigemmo verso la nostra meta: le Gole dell’Ardèche, situate nella Francia meridionale, paradiso per canoisti di tutta Europa. Il trasferimento fu intenso e denso di paesaggi spettacolari. Il lungo ponte di quasi mille metri di Pont Saint Esprit immette nella zona selvaggia dell’Ardèche, l’affluente del fiume Rodano. La strada sinuosa penetra in questo spettacolo della natura. Ci fermiamo in un belvedere per ammirare un paesaggio di primordiale bellezza. Il vento mi solleva la gonna e accende in me pensieri positivi. Sono innamorata di Giulio e lo sto guardando, il suo profilo si staglia contro il cielo. Ha il viso curato, barba e baffi a posto, un po’ meno i capelli, sempre scarmigliati e in preda al vento in questo momento. Lui si gira verso di me e nota le mie gambe scoperte, le mie mutandine si mostrano ai suoi occhi, vedo un luccichio nelle sue pupille, si avvicina e in un attimo appoggia la sua mano sul mio monte di Venere. Rabbrividisco, non per il vento. Mi stampa un bacio sulla bocca, la sua lingua delicatamente s’intrufola a cercare la mia, si cercano…e si trovano. La sua mano scende dal monte e con naturalezza sposta l’elastico del mio perizoma, le sue dita mi aprono le labbra e s’infilano alla ricerca del mio punto G, sussulto quando me lo esplora con tocchi delicati, sono già tutta bagnata e se non fossi all’aperto l’avrei già fatto mio. Lo sento pronto, il suo cazzo duro mi preme su un fianco, mentre la mano continua adesso a solleticarmi il bottoncino….non ci vedo più…ansimo…sììì….ho gli occhi socchiusi e inondo la sua mano del mio liquido. Me la infila in bocca e inizio a leccare il mio sapore vaginale, poi mi bacia di nuovo in bocca. Meglio ripartire se non vogliamo far tardi. Uno dei punti più belli di tutta l’Ardèche è sicuramente Pont d’Arc, il ponte nella roccia scavato dalle acque del fiume.

Avventura erotica in tenda
Avventura erotica in tenda

Qui pianteremo la tenda.

Ci sono centinaia di giovani provenienti da mezza Europa, tutti appassionati di canoismo, e tutti in tenda. Una tendopoli colorata e chiassosa. Di un chiasso sano, risate, musica e balli. Fare amicizia è un attimo, siamo lì tutti per lo stesso motivo, divertirsi con la canoa. Ce ne sono di varie fogge, singole, biposto, altre da quattro, e soprattutto colorate. Mentre apriamo la tenda si avvicina una coppia di olandesi, ci offrono della birra, che accettiamo e beviamo in compagnia. Hans e Paula sono di Amsterdam, biondi e occhi azzurri, sembrano due attori dal gran che sono belli, fisici statuari, magri e atletici. Paula ha poco seno, porterà al massimo una seconda, in compenso ha due gambe lunghe e snelle e un lato B da urlo, vedo che Giulio si sofferma proprio su quello mentre lei è girata. Io preferisco Hans, sotto quei baffetti e quello sguardo vispo si deve celare un’autentica canaglia. Sono colpita dai suoi muscoli pettorali, non da palestrato puro ma insomma bei tonici. Leghiamo subito e gli proponiamo di accendere il fuoco, come hanno fatti altri ragazzi. Giulio prende dal nostro minifrigo della carne acquistata dal suo macellaio di fiducia, dice che dà energia anche a letto. Hans invece porta dei wurstel giganti, mai visti di quelle dimensioni…uhm la serata sembra interessante.

Paula ed io stendiamo un paio di coperte per terra, si mangia alla “cacciatora” questa sera, a gambe incrociate e senza posate. Come per magia spuntano un paio di bottiglie di vino e una cassa di birra. I ragazzi aprono 4 bottiglie di birra e brindiamo, bevendo “a canna”. L’aria è gioviale, un altro gruppo vicino a noi diffonde della musica rock e il cerchio magico è chiuso. Quasi. Manca una cosa, per me molto importante, il sesso. Sento che non tarderà ad arrivare anche quello.

I ragazzi hanno finito di cuocere e mettono tutto su un piatto al centro delle coperte. Siamo così disposti, io di fronte ad Hans e Paula davanti a Giulio. A gambe incrociate come ho detto prima, c’è un piccolo problema, in questo modo i nostri uomini riescono a sbirciare in mezzo alle nostre gambe e vederci le mutandine. Io, con una bella dose di malizia, alzo di più la gonna e vedo che anche Paula segue il mio esempio. Gli occhi dei ragazzi si posano proprio lì, sulle nostre farfalle pronte a prendere il volo, appena ne avranno l’occasione. Vedo i pantaloni di Hans rigonfi, sta avendo un’erezione, al pari di Giulio. La mia figa freme e un brivido mi percorre la schiena. I ragazzi prendono le bistecche e le addentano, Paula ed io invece ci buttiamo sui wurstel, nel mangiarli imitiamo una fellatio fissando negli occhi i nostri dirimpettai, è fin troppo chiara l’allusione…

Avrei voglia di succhiare il cazzo di Hans, liberarlo da quel tormento stretto dei jeans, penso che la mia amica non disdegnerebbe fare altrettanto con quello di Giulio. Un altro giro di birra e un altro brindisi, ormai siamo euforiche e ridiamo liberamente, i nostri freni inibitori, se mai ci fossero stati, si sono sciolti come neve al sole. Fa sempre più caldo attorno al fuoco. Paula si toglie la maglia e rimane solo col reggiseno, posso vedere i suoi capezzoli ritti, ha la pancia piatta, non un briciolo di grasso. Per non lasciarla sola mi sfilo anch’io la camicia, la mia quarta abbondante è presa di mira dalle occhiate dei ragazzi, penso a Hans, abituato alle tettine di Paula come si troverebbe con le mie, ma penso bene di sicuro.

Il nostro dialogo è in inglese e con i gesti, a questi si sono aggiunti i tocchi di mano e gli sfioramenti. Ogni scusa è buona per sfiorare la nostra pelle nuda, e il contatto mi provoca delle sofferenze nel basso ventre. Sento salire la voglia di fare sesso con Giulio, e perché no, anche con Hans e Paula. Liberiamo la “tavola” e ci stendiamo sulle coperte, io abbracciata a Giulio e Paula al suo Hans. Siamo molto vicini e i nostri corpi si toccano mentre ci baciamo, sento qualche mano di troppo che mi palpa le tette, ho una mano che mi sfiora la figa e un’altra il didietro, troppe per essere quelle di Giulio, ma lascio fare, penso che anche Paula sia nelle mie stesse condizioni. Il cazzo di Giulio adesso preme forte sul mio ventre, sono in un lago di umori, mi sfilo il perizoma e allargo leggermente le gambe, lo sento entrare in me, avvinghio le mie gambe alla sua schiena e mi lascio penetrare dolcemente. Una mano mi accarezza un capezzolo, è quella di Paula, me lo stringe più forte e godo a quel tocco così diverso dal solito, mi piace, cerco con la mano la sua fessura bagnata. Hans la sta scopando, massaggio il suo clitoride e sento che geme ancora di più, bagno il mio dito inserendolo nella sua figa e poi lo passo ancora sul suo bottoncino, i suoi gemiti si fanno più intensi, dal suo colpo di reni energico intuisco che ha raggiunto l’orgasmo. Si volta verso di me e mi sorride, esausta.

Giulio mi chiede di girarmi, il mio culo è alla sua mercé, i miei seni ballano sotto i suoi colpi, Paula mi mette la sua farfalla davanti al naso e io inizio a baciarla e leccarla, succhiandogli il clitoride, sta impazzendo di piacere, io non sono da meno. Avevo avuto altri rapporti con una mia amica, ma con una sconosciuta mai, la figa di Paula ha un buon sapore, sa di femmina… è intrisa dello sperma di Hans, e mentre la lecco raggiungo l’estasi anch’io, sento che Giulio sta scaricando il suo seme nel mio intestino. Mi accascio sulle labbra aperte di Paula, dandole un bacio lieve e delicato. In tutto questo chi ha goduto meno è Hans e cerchiamo subito di rimediare. Paula ed io avviciniamo le nostre bocche al suo uccello penzolante, io lo scappello e lo succhio mentre Paula lecca i suoi testicoli, in un attimo lo vediamo tornare in forma, alterniamo le nostre lingue sulla sua cappella, lui intanto ci tocca le tette e ci ha fatto rizzare i capezzoli. Il mio “povero” Giulio, si fa per dire, è in stand-by, si gode lo spettacolo da dietro ma non disdegna qualche toccata lieve alle nostre farfalline, sento due dita che mi massaggiano le labbra e girandomi un attimo lo vedo accovacciato che sta leccando la figa a Paula. Lei si contorce e geme dal piacere, del resto conosco la bravura di Giulio in quell’argomento, riesce a farmi raggiungere l’apice del godimento più di una volta nell’arco di poco tempo. Paula è vicina all’orgasmo e lascia a me l’incarico di continuare a leccare il cazzo di Hans, dopo un attimo la vedo rilassarsi sui gomiti e lasciarsi andare a un urlo soffocato di piacere. Non ha calcolato però che Giulio è in ginocchio dietro di lei e affonda il suo uccello nelle sue umide labbra…dopo alcuni colpi ben assestati dal mio ragazzo appoggia i palmi delle mani sulla coperta e lo accompagna nel ritmo, muovendosi all’unisono con lui…

Sento Hans che mi prende i capelli e mi attira a sé, un fiotto caldo di sperma inonda la mia bocca, lo lascio colare sulla sua cappella e poi succhio fino all’ultima goccia. Vedo il sedere di Paula accelerare il movimento, con vigore sempre maggiore spinge all’indietro a incontrare il cazzo di Giulio finché lo vedo irrigidirsi e irrorare la sua fighetta con il suo liquido. Cadono tutti  e due stesi sulla coperta, vicino a noi, accarezzandosi.

Siamo tutti abbastanza provati, incuranti di quello che accade intorno, ma nessuno ha fatto attenzione ai nostri giochi erotici. Beviamo l’ultima birra, vedo Hans e Giulio che parlottano insieme senza rivelarci il contenuto dei loro discorsi. Ci diamo il bacio della buonanotte sulla bocca e ci ritiriamo nelle nostre tende. Quando ci svegliamo il sole è già alto. La luce penetra nella tenda, sono avvolta nel mio sacco a pelo, con le gambe rannicchiate dal freddo.

Due labbra mi baciano delicatamente sulla bocca e una mano mi accarezza il viso, apro gli occhi e…sorpresa…vedo il volto luminoso di Hans che mi sorride. Ora capisco il confabulare della sera prima tra loro due. Hans tira giù la lampo del sacco a pelo e mi viene vicino, il calore del suo corpo mi scalda e sento il suo cazzo già duro appoggiarsi sulle mie gambe, le sue mani corrono una sulle mie tette e l’altra sull’incavo delle mie cosce, apre le mie labbra e inizia a muovere le dita su e giù, non posso resistere, devo fare pipì, esco dalla tenda e mi accovaccio poco lontano e libero la mia vescica. Quando rientro Hans è steso sulla schiena e mi mostra la sua asta nodosa, lo bacio velocemente e mi siedo sul suo uccello, appoggiando le mani all’indietro tra le sue gambe… può vedere il mio sesso dischiudersi e pronto ad accoglierlo. Guida il suo cazzo verso la mia figa, io dolcemente mi accomodo in poltrona. I suoi movimenti sono lenti, entra con delicatezza, una volta dentro inizio a muovere il bacino in maniera circolare, me lo gusto tutto, mentre Hans si umetta un dito con la saliva e lo passa sul mio clitoride, che s’ingrossa e godo come una forsennata. Mi lascio andare di peso e lo sento tutto dentro, la sua verga bagna la mia cavità.  Mi ha preceduto di un attimo… sussulto più volte e mi accascio ansimante sul suo petto. Sentiamo odor di caffè, ci affacciamo dalla tenda e vediamo Paula e Giulio che si versano una tazza di caffè, sono sorridenti e possiamo intuire il perché, un ottimo inizio di giornata…

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