Alle Terme di Saturnia in camper, tra cascate d’acqua e intimi piaceri
Tutto era stato programmato alla perfezione. Io e Sara saremmo partite per il fine settimana. Due giorni di svago tutti per noi, fuori dall’ambiente familiare e senza nessun tipo di pensieri e problemi che affliggevano le nostre vite. Due giorni di puro relax. destinazione Saturnia e le sue terme, che le terme sono sempre un must per le donne. E volevamo strafare a iniziare dal mezzo di trasporto.
Avevamo preso a noleggio un camper, di piccole dimensioni, un quattro posti, sufficiente per le nostre intenzioni di un viaggio comodo. La partenza da Siena fu in un giorno uggioso, sebbene fossimo già a marzo, con la primavera alle porte, ma con una coda invernale che nulla di buono prometteva. Le previsioni per i prossimi giorni almeno erano buone, e man mano che si avvicinava la meta il tempo andava migliorando e un pallido sole faceva capolino dal nostro parabrezza. Avevamo scelto di partire solo tra amiche per allontanarci un po’ dal periodo che stavamo vivendo, in cui tutti o quasi soffrivamo, in cui la voglia di fare cose era quasi azzerata, ma quel quasi ci teneva ancora in forze. Una scossa avrebbe fatto bene ai nostri menage familiari, per certi versi precari.
LE STORIE ALLE SPALLE
Sara era in continua rotta di collisione con Giacomo, il suo compagno da quasi due anni, mentre io dopo un lustro ancora non riuscivo ad entrare con la mente per impegnarmi seriamente con Filippo, troppo attaccato e assillante. Avevo bisogno di aria pura, di respirare a pieni polmoni la mia libertà. Di Saturnia e delle sue terme avevo letto un numero impressionante di articoli. Erano già note ai tempi degli Etruschi, che amavano curare i propri malanni con queste strepitose acque solforose, dalle proprietà terapeutiche indiscusse. Giunte a destinazione, prendemmo posto in un’area attrezzata poco distante dalle famose cascatelle. Per raggiungere l’antico casolare del Molino del Gorello, così si chiama il luogo dove è possibile fare bagni nelle ampie vasche naturali e sotto le cascate, ci sono due modi, o a piedi o col bus navetta gratuito messo a disposizione degli ospiti dell’area attrezzata.
CASCATE D’ACQUA
Optammo per la seconda, visto anche il bel fustacchione che conduceva la navetta. Chiedemmo qualche consiglio a Fausto per come procedere nei bagni termali. Fu tanto gentile che una volta scese ci accompagnò nel luogo, secondo lui, più bello. E a ragione. In un anfratto nascosto, c’era una piccola cascatella che faceva al caso nostro. Ci si stava al massimo in 3 o 4 persone. Inutile dire che ci liberammo dei vestiti in un attimo e in men che non si dica eravamo a mollo nell’acqua termale. Una libidine unica. L’acqua ci accarezzava i capelli e il corpo. I capelli di Sara, lunghi e corvini, bagnati crearono un cuore sul suo seno, era bellissima e sensuale, la mia mano scivolò tra le sue gambe e iniziò a strofinare la sua farfallina. A questo punto avrete capito che Sara ed io eravamo amiche, ma molto amiche, anche di sesso. Tutto era cominciato un paio di anni fa a casa di un conoscente di Sara, ero stata invitata a una festa con tanti invitati, e subito fu un colpo di fulmine tra noi due. Al secondo drink avevamo già intuito di avere un feeling particolare, sebbene amassimo la compagnia maschile, tra noi era nata una sorta di complicità. Il suo corpo iniziò a tremare sotto le mie carezze, titillavo il suo clitoride ben sapendo che di lì a poco sarebbe esplosa in un gemito di piacere. Non tardò molto ad irrorare del suo liquido il mio dito, in un attimo andai su e giù imitando una penetrazione, questo aumentò il suo piacere e le nostre labbra si unirono in un bacio infuocato. Udimmo delle voci e ci staccammo subito, prendendo una posizione naturale, come se nulla fosse successo.
GIOCHI DI PIACERE
Una coppia si avvicinò alla cascatella e ci chiese gentilmente se potevano entrare anche loro, visto che lo spazio era risicato. Ci stringemmo in un angolo e facemmo spazio a loro. Stella e Francesco, una coppia insieme da un anno, avevano avuto la nostra stessa idea per il fine settimana. Pure loro in camper e addirittura nella stessa area attrezzata. Parlammo di viaggi passati e di viaggi futuri. Francesco però era un gran birichino, visto l’esiguo spazio, con la sua gamba iniziò a cercare la mia, e a provare di infilarsi tra le mie cosce. All’inizio la cosa mi disturbò non poco, visto che a fianco aveva la fidanzata, eppure la cosa mi eccitava, infilando le mani sott’acqua presi il suo piede e lo portai in quel luogo proibito, mi feci accarezzare per bene scostando anche il costume. Immagino che il suo pene fosse in una totale eccitazione, ma era troppo rischioso verificare. Sara qualcosa doveva avere intuito, conoscendomi. Aveva visto il mio viso eccitato e più colorito, come quando ci stringevamo in un abbraccio passionale. Certo non potevo dirle nulla, l’avrei fatto poi. Stella aveva dimenticato l’asciugamano e uscì dalla cascatella per recuperarlo, fu in quel momento che presi l’uccello di Francesco in mano e potei constatare la sua piena eccitazione. Ovviamente non si poteva fare molto di più, anche se mi sarebbe piaciuto e pure Sara si sarebbe unita al nostro gioco proibito.
PRONTE PER LA DOCCIA
Al ritorno di Stella, facendo finta di nulla, chiedemmo a loro se volevano cenare con noi. la risposta di Francesco fu entusiasta e pure Stella acconsentì. Per noi era l’ora di rientrare, lasciammo i nostri amici nell’acqua e ci salutammo, dandoci appuntamento per le 19. Giacomo con estrema puntualità era ad attenderci alla fermata con la navetta. Ci chiese com’era andata e se ci fossimo divertite. Che dire? L’inizio del fine settimana era scoppiettante. Rientrate nel camper Sara ed io eravamo pronte per fare la doccia, e anche parecchio eccitate. alla vista del suo corpo nudo non mi seppi trattenere, iniziai ad accarezzarle la schiena, ben sapendo quali erano i suoi punti deboli, lei si girò e prese la mia lingua succhiandola, mise una mano in mezzo alle mie cosce e sentì che ero in un vortice di piacere, già bagnata come piaceva a lei, mi fece stendere sul letto e iniziò a leccare e succhiare il mio clitoride che, poverino, era sul punto di scoppiare. Quasi mi faceva male dal gran che era eccitato, ma la pregai di continuare perché ero sul punto di raggiungere un orgasmo fatto di fantasie e realtà. Il mio urlo liberatorio rese felice Sara e la sottoscritta.
TRA ABBRACCI E BACI
Ci abbracciammo e baciammo con un’intensità tale da far ritornare la voglia di giocare. La feci stendere sul letto e iniziai a massaggiarle la schiena, le mie mani scendevano giù fino ai glutei e si insinuavano nell’Icaro delle sue cosce, sfioravo la sua fighetta umida e, dai suoi mugugni di piacere, sentivo che si stava eccitando. Continuavo a massaggiarla con una mano e con l’altra la penetrai con un dito, poi due, sempre più veloce, alternando momenti di pausa per farle riprendere fiato, quando vidi che stava per arrivare all’estasi infilai il mio viso tra le sue cosce e assaporai il suo umore, la sua pelle odorava ancora dell’acqua termale…
Con la sua penna audace e raffinata, Rosa Piccante è autrice di intriganti racconti legati al viaggio che non sfociano mai nella volgarità. Passione e desiderio si intrecciano in trame coinvolgenti, esplorando l’intimità con eleganza e profondità. Ogni parola è un invito a scoprire nuovi mondi di piacere, dove l’emozione si fa carne e l’immaginazione non ha limiti.